VALDAUDR “Drapsdalen”

[...] Di un esordio così non si può parlare male perchè va in automatico, la sua base di suono ha un qualcosa che rende superficialemente oscura la musica lasciandola asciutta, ed anche se non c'è un pezzo dei sette esente dal sembrare tutto sommato ovvio, li si ascolta, magari tirando la bocca ogni tanto ma senza mai sentirsi traditi [...]