[...] rimandi ad epoche oscure e sensazioni classicissime, anche un pò svedesi, che poi sono alla base di quel sapore unico del Black Metal anni '90 quando ha un tocco d'astmofera [...]
Autore: frostconcept
WARLOGHE “Three Angled Void”
[...] scatole esteriormente complete in cui è insista la noia colpevole del non aver nulla da dire dalla quale si stacca poderosamente il ritorno inaspettato di Warloghe, nato dopo un ventennio durante il quale mi immagino "Three Angled Void" pippare a fuoco lento in una pentolona [...]
MYSTRAS “Empires Vanquished and Dismantled”
[...] ad "Empires Vanquished and Dismantled" manca del Black Metal di spessore adeguato al rinnovato contesto, eccezzion fatta per alcuni arzigogoli di chitarra ed un non so che prog rock nella seconda parte del disco, poco sostenuti da una prova vocale poco soddisfacente ed elemento meno curato tra tutti [...]
SORGUINAZIA “Negation of Delirium”
[...] e non fosse per la parte strumentale che imperversa così indefessa con la sua durezza, probabilmente non sarei arrivato al termine del terzo brano quindi dico peccato, perchè di riff agghiaccianti se ne trovano, taglienti, belli dritti, graffianti [...]
HAUTAKAMMIO “Pimeyden Kosketus”
[...] Le chitarre, suonate così, sembrano perfino troppo belle per essere vere, decisamente lontane dai primi due full, fondamenta di un muro musicale continuo, sferzante, intelligentemente melodico sopra il quale il maligno vola beffardo osservando compiaciuto le ombre sotto di lui che sgattaiolano in ogni casa del villaggio per uccidere chiunque, soffocandolo [...]
ATRA MORS KVLT “The Lance of Adversity and Death”
[...] "The Lance of Adversity and Death" è un sunto di concetti estremi ben precisi e così va preso, affettato a battuto dalla batteria come un pezzo di carne sanguinolento sul banco del macellaio, scritto da appassionati per altri appassionati. Se questo non è a suo modo true, cosa lo è? [...]
SKAUR “Reis te Haelvete”
[...] Se si sfumassero capo e coda di tutti i brani, "Reis te Haelvete" potrebbe sembrare quasi una traccia unica lesta, impegnativa, accessibilmente difficile, tutta sul pezzo dall'inizio alla fine, senza pause tensionali tenute ben distanti dai toni alti dei suoni e gli intrecci ritmici continuamente mossi, rotti e poi ripresi, sopra i quali volteggia una prova vocale quasi HC per intensità [...]
GRÀB “Zeitlang”
[...] Odio scriverlo nero su bianco in quanto spesso è una formula usata per far passare come buona qualsia boiata, ma se non vi piace l'opera prima di Gràb è solo questione di gusti, tanto che io lo consiglierei a chiunque ieri, oggi e domani per la propria collezione. [...]
KATAXU “Ancestral Mysteries”
[...] Vocals più pulite/roche, parlato/recitato, il suonare tendenzialmente ammorbidito delle chitarre. Difficile da digerire? Forse, ma “Ancestral Mysteries” non travolge l’ascoltatore, lo accompagna con la sua poetica sul filo tra estremo e non che potrebbe infastidire ma alla quale dubito si possa contestate d’esser frutto del lavoro di un rimbambito che non sa più scrivere musica [...]
un aggiustamento inevitabile
Quindi grazie a te, che ci sei stato specialmente nel 2019.
thefrostconcept anno 2021
thefrostconcept anno 2021
FUSTILARIAN “All This Promiscuous Decadence”
[...] Mi sono trovato a mio agio, è giusto dirlo, gasandomi quando certi riffazzi geneticamente cafoni pestavano marcando il territorio come si sente nei dischi fatti da sole certezze, piacevoli quale giaciglio caldo temporaneo dove fermarsi qualche ora in attesa dell'alba [...]
ISSOLEI “Cilicium”
[...] modernamente oscuro, un pò figlio del mondo DSO ma senza pazzie ritmiche, con aperture melodiche alquanto attuali ed un finale ipnospaziale lungo quanto i nove minuti di "Convergence". A gusto, credo più agli Issolei algidamente melmosi dei tempi rallentati, oppure quando si scrollano di dosso la zavorra di alcune parti ritmicamente più complicate per correre via alleggeriti [...]
IRRLYCHT “Wolfish Grandeur”
[...] Tanti riff, tanti passaggi, tanti scenari, tante ritmiche, tante voci, tanto tutto, anche troppo certe volte, ma senza errori di nessun tipo. Di fatto, anche quando - forse - esagerano, i pezzi non stancano veramente mai del tutto in quanto ben scritti, con senso per l'atmosfera, della costruzione [...]
FLUISTERAARS “Gegrepen door de geest der zielsontluiking”
[...] mi pento d'aver bypassato nel 2020 "Bloem", ed a dirla tutta non rammento nemmeno il motivo di quella scelta ma solo la copertina inconsueta. Se tanto mi da tanto tornerò sui miei passi [...]