I finlandesi Rodent Epoch non nascondono la loro predisposizione per certi aspetti easy di TNBM, Horna recenti, thrash, e mi trasmettono con “Hidden Temple” un’attitudine finale contraddittoria, ammorbidita, un pò strana se vogliamo, sicuramente tutt’altro che vberkvlt, nè finnicamente melodica, nè troppo true.

Credo che questa mia impressione venga dall’averli conosciuti in “Rodentlord“, precedente full del 2018 probabilmente più particolare dell’attuale e dal cui spirito vagamente cazzaro, se mi si passa il termine colloquiale, i nostri ripartono con un cipiglio teoricamente più aggressivo e cupo sul quale però cola una produzione smussata che ammorbidisce ogni cosa togliendole qualsiasi velleità spigolosa, secondo me vitale se ti cimenti con uno stile già facile di suo. Per questo “Hidden Temple” a me pare un buon album di Black Metal smussato, con degli aspetti comuni, ma piacevole se si accetta di uscire a passeggio con certe consuetidini musicali estreme venate di qualche variazione personale percepibile perlopiù nelle intenzioni.
In my useless opinion, ai Rodent Epoch serviva un sound più graffiante, mentre così sembra di ascoltare una playlist da una radio Black Metal in sottofondo mentre si fa dell’altro. Non è un problema di energia o esecuzione, parlo proprio di quel non so che qui solo sullo sfondo. A questo punto era meglio buttarla in caciara senza preoccuparsi troppo dei suoni, vedi te che non ne usciva qualcosa di particolare… ?
Wolfspell Records / anno 2022 / tracce 07 / durata 45:54
E.O.R. / Brutal Prayers / Dirty Psychedelium / Iron Reapers / Primitive Fucking Nightmare / Hidden Temple / Codex Corax.
