HELL MILITIA “Hollow Void”

Probabilmente mi viene facile dirlo, in quanto il worshipping musicale del quale godevano ai bei tempi era per me dovuto quasi esclusivamente alla combo Meyhna’ch + Total Holocaust Records, ma trovo “Hollow Void” la miglior uscita dei francesi Hell Militia in tutta la sua semplice sfacciata linearità moderna, della quale ha bisogno qualsiasi blackster, anche il più intellettualoide.

Tornare, tornano un pò tutti al giorno d’oggi, ma sfoggiare questa religiosità grim sferzante così pesantemente vergata da un’ortodossia raggelante è quel genere di scelta che ti mette in luce, soprattutto se accentanta dal gracchiare di vocals dure, secche, graffianti, particolarmente calzanti con la musica ed una volta sottolineata la cattiveria di fondo che rende tutto malvagio, scandita anche da episodici riffozzi più duri stile scapoiate norse, quasi quasi “Hollow Void” lo si potrebbe aver descritto per intero, ma questo non deve far pensare ad un dischettino superficiale perchè è proprio a livello puramente istintivo che l’album a mio parere da più di quel che pensi, senza indurre per forza nell’ascoltatore il bisogno di particolari approfondimenti cervellotici, sempre possibili ma non indispensabili.

Si potrebbe anche pensare ad alcune scelte musicali come catchy, facili, ma un conto è proporle, un altro è suonarle bene come riesce agli Hell Militia dai quali sprizza una cattiveria costante, energica, sacrilega e vocalmente assassina, per cui magari mi sbaglierò, ma sound cattivo forse un pò artefatto o meno, la musica di “Hollow Void” mi ha dato buone sensazioni dall’inizio alla fine, fossi al primo o al decimo ascolto, lasciando dietro di sè e dentro di me una convicente scia di gelida violenza e nero malessere.

Classificazione: 3.5 su 5.

Season of Mist Underground Activists / anno 2022 / tracce 09 / durata 44:17
Lifeless Light / Genesis Undone / Dust of Time / Within the Maze / Hollow Void / The Highest Fall / Kingdoms Scorched / Veneration / Corruption Rejoice.