EHLDER “Faderland Norr”

Prima di iniziare è necessaria una premessa: solo il ritorno degli Armagedda mi ha ridato un motivo per ascoltare la produzione musicale di Graav post “Ond Spiritism“. Se avete qualche anno di metal sulla gobba come me difatti, capirete quella odiosa sensazione di abbandono musicale che probabilmente avrete provato quando i Carcass si suicidarono facendo stoner, alla morte di Chuck Schuldiner e la fine dei Death, di fronte ai Satyricon rock, i Dissection cosmici o gli Immolation rincoglioniti… ah no, loro dopo quasi venticinque anni di carriera ancora insegnano Death Metal.

Perchè avrei dovuto ascoltare certe deviazioni quando volevo altro? Detto questo, se LIK e Lönndom continuerò ad boicottarli perchè idealmente colpevoli di essersi frapposti tra me e gli Armagedda, devo amettere che questo Ehlder, avendogliene dato la possibilità, mi ha guidato con un linguaggio inusuale per le mie inesperte orecchie attraverso un’esperienza oserei dire sciamanica, tetra come un’ibridazione affascinante tra Black Metal e sensazioni folk maligne in odore di nero pagano.

Faderland Norr” per me è stato un viaggio primordialmente espressivo, incredibilmente nordico, sfumato soltanto dalle gradazioni del nero che assorbono qualsiasi linfa vitale ad una narrazione vocale sporca, di per sè già sufficientemente morta di suo ed in grado da sola di uccidre ogni cosa rendendo tutto particolarmente solenne e serio. Suoni svuotati, contraddittori, leggeri ma allo stesso tempo grevi, che probabilmente non mi piacciono nemmeno dopo vari ascolti ma così dannatamente adatti a questo racconto misterioso, onirico, vagamente impastato, al quale non ho intenzione di dare un seguito ascoltando il precedente “Nordabetraktelse” per conservare intatta la sensazione di aver vissuto un rituale misterioso ed unico, ufficiato sotto un cielo stellato che girando vorticosamente sopra la testa di un gruppo di iniziati, li intrappola tra sogni, natura ed una realtà alterata ma alquanto vivida, vibrante, vera e runica.

Classificazione: 3.5 su 5.

Sonnenrune Records / anno 2021 / tracce 08 / durata 47:53
Avfárd / Stolt / Áran / Djárv Járv / Vis / Idog Moderjord / Mod / Rå (Vargmann).

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