MYSTRAS “Empires Vanquished and Dismantled”

Dopo Castles Conquered and Reclaimed la mia scarsa propensione per certe atmosfere non è miracolosamente migliorata, per cui leggere di un nuovo album Mystras dopo appena dodici mesi mi ha stimolato la sensazione di quando ti propongono una località di mare dove sei appena stato. Perchè tornarci? La curiosità però è malandrina e se magari uccise il gatto, a me ha regalato malgrado le remore alcune ore di intrattenimento estremo alle quali va dato atto d’esser riuscite a trasmettere il senso dell’evoluzione vera, mantenendo l’approccio low fi della band.

Come in precedenza, anche stavolta ho dovuto mettere in campo alcune energie per immedesimarmi, ma oggi sono servite a sposare quell’ideale scambio tra attori musicali che sposta il baricentro dal Black Metal mediavaleggiante alla musica antica intrisa di Black Metal, facendo fare uno scatto concettuale in avanti a questo side project il cui ascolto mi restituisce sensazioni meno intense rispetto all’esordio, ma comunque interessanti per l’ampiezza degli scopi comunicativi in gioco.

Onestamente, come ascolto Black Metal “Castles Conquered and Reclaimed” mi diede di più allora e lo fa pure oggi, ma è palese come in questo nuovo capitolo il grandissimo spazio ceduto all’atmosfera, in acustico, trasforma il messaggio Mystars in qualcosa di più colto tra sensazioni arabiche/persiane, bizantine e tedesche, con l’ampio uso di strumenti esotici come il Santoor iraniano o il Ney turco oltre ad altri meno particolari quali percussioni e violino, suonati da strumentisti ad hoc che danno il senso dell’impegno speso da Ayloss. Il punto però, per me, sta tutto qui: se “Castles Conquered and Reclaimedtirava la carretta coi denti quando le braccia erano stanche, ad “Empires Vanquished and Dismantled” manca del Black Metal di spessore adeguato al rinnovato contesto, eccezzion fatta per alcuni arzigogoli di chitarra ed un non so che prog rock nella seconda parte del disco, poco sostenuti da una prova vocale poco soddisfacente ed elemento meno curato tra tutti.

Quindi, se me lo domandate, tra qualche tempo ricordero l’esordio e non questo secondo full.

Classificazione: 3 su 5.

I, Voidhanger Records / anno 2021 / tracce 9 / durata 61:03
The Nightingale / On the Promises of Angels / Ah Ya Zein / The Fall of the Kingdom of Jerusalem / Cheragheh Zolmezalem (Opposition’s Fire) / To the Builders! / Wie schändlich es ist / The Favor of the Saints / In the Company of Heretics.