HAUTAKAMMIO “Pimeyden Kosketus”

Vago fantasticando con la memoria ai ninities: con 42/45 minuti, sette tracce ed una copertina disegnata vecchio stampo, al posto di questa non particolarmente interessante e disturbata dal mega logo, “Pimeyden Kosketus” poteva essere l’album che tante altre band svedesi avrebbero dovuto pubblicare idealmente dopo chessò, un “Nord” o “The Secrets of the Black Arts” giusto per dire i primi due che mi sovvengono. Come se i Throne of Ahaz non fosse spariti dopo “On Twilight Enthroned“. Robetta così son finito a ricordare. Mica poco.

Sarà la vecchia, o colpa della nostalgia, ma anche se il terzo full dei finlandesi Hautakammio non ha la profondità mitica ed assoluta di quegli anni, li ricorda con tanto rispetto e conoscenza riportandomi veramente indietro con la memoria a quell’insistere sulle rimtiche sopra le quali riff in continuità creavano atmosfere malvagie. Le chitarre, suonate così, sembrano perfino troppo belle per essere vere, decisamente lontane dai primi due full, fondamenta di un muro musicale continuo, sferzante, intelligentemente melodico sopra il quale il maligno vola beffardo osservando compiaciuto le ombre sotto di lui che sgattaiolano in ogni casa del villaggio per uccidere chiunque, soffocandolo.

So che son i soliti simbolismi arci noti, ma come si può descrivere a parole la bellezza dell’ovvio intimamente noto soltanto a chi negli anni novanta toccava con mano, per la prima volta, attraverso quel Black Metal, la gelida consistenza del nero cancello alla luce di fiaccole e luna piena? Era, ed è il volare With Shadow Wings, e a me queste cose fanno ancora emozionare perché accarezzano una mia passione viva, pertanto non posso che tributare agli Hautakammio del 2021 i miei onori anche perchè scrivere così bene restando pure nel range dei suoni plastic free rende “Pimeyden Kosketus” vero, compatto e nel suo piccolo, prezioso, arricchito com’è da una precisione esecutiva dovuta all’indubbia esperienza di chi gli ha dato vita. Se poi volete accompagnare al disco anche “Welcome My Last Chapter” dei Vinterland e “Pandemonic Requiemfrom Noctes, potreste completare una piacevole revival svedese di seconda fascia.

Classificazione: 4 su 5.

Purity Through Fire / anno 2021 / tracce 06 / durata 31:22
Harhaisen mielen turmlija / Pimeyden kosketus / Lopun ajan alku / Pimeys tuhoaa valon luoman / Unohtuva ikuisen ajan hautaan
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