GRÀB “Zeitlang”

Citare Lunar Aurora, Darkthrone, Gehenna, Ulver e Nagelfar, se sei l’ex cantante dei Dark Fortress del mio periodo preferito, cioè quello fino “Seance” (escluso), ti espone con me ad un forte rischio. “O ci fai o ci sei“, senza mezze misure e subito. Invece la calma mi ha mostrato quanto fosse inutile alzare il sopracciglio per del disappunto superficiale verso alcuni passaggi semplicemente fuori dalle mie esigenze musicali attuali, capendo grazie ad essa che che “Zeitlang” va sorseggiato in tutta la sua completezza superando certe resistenze iniziali personali, a conti fatti parte integrante delle sensazioni stimolate da questo tutto. Difettucci compresi, peraltro soggettivi.

Mi spiego meglio: quando si ascolta musica fatta bene, e con fatta intendo a 360 gradi, bisogna solo ammetterlo mettendo da parte la pancia delle sensazioni soprattutto se si ascolta un’ora comoda di Black Metal con qualcosa da dire, una copertina bellissima ad opera del chitarrista del Lunar Aurora e tanto carattere oscuro, germanico, melodico ma non sdolcinato, con un fondo triste pennellato dalla mano di qualcuno che mi ha proprio dato la sensazione d’esprimere tutto il proprio lavoro concettuale ed artistico mentre concepita “Zeitlang“. I tempi medi predominanti, la tanta atmosfera, nessuna cafonata, ma soprattutto una storia da raccontare che va letta prima, per capire un concept simbolico ed evocativo.

Credo quindi difficile trovare un brano privo di quella curata consistenza tecnica e concettuale della quale è ricco l’album, i cui pezzi durano in certi casi un pò troppo oltre il dovuto rimanendo però senza difetti evidenti, strutturati ma non ampollosi, suonati molto bene e prodotti con grandissima attenzione. Quindi “Zeitlang” è il classico bel disco, esente da cadute che sporcano il panorama come una ciminiera sullo sfondo di una paesaggio bucolico, o perlomeno io così l’ho percepito dopo averlo interiorizzato e sentito prezioso quanto gli inserti di tastiera che portano l’ascoltatore verso il lungo episodio finale particolarmente significativo. Odio scriverlo nero su bianco in quanto spesso è una formula usata per far passare come buona qualsia boiata, ma se non vi piace l’opera prima di Gràb è solo questione di gusti, tanto che io lo consiglierei a chiunque ieri, oggi e domani per la propria collezione,.

Classificazione: 4 su 5.

Trollmusic / anno 2021 / tracce 09 / durata 61:18
Sched oreidig (intro) / Nachtkrapp / Zeitlang / Weizvåda / Nordwand / A Dåg im Herbst / Auf da Roas / S’letzte G’leit / A Gråbliacht.

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